Questo nuovo libro non vuole essere un trattato politico e sociale, ma piuttosto un viaggio che i sette autori ci propongono con chiavi di lettura differenti, partendo dagli anni ’80 del Novecento per giungere ai giorni nostri. Come archivio teniamo molto a riscoprire fotografi del recente passato da promuovere e far conoscere al grande pubblico, sia in Italia che all’estero, attivando un confronto con i contemporanei, che alla ricerca costante di uno stile riconoscibile, lavorano su progetti mirati e strutturati. Un primo volume che dall’Italia muove verso la Francia, dall’Ungheria si affaccia ai Paesi Baltici, per giungere al nord, tra Irlanda e Inghilterra e Cornovaglia. Nel fluire, le immagini in bianco e nero di Virgilio Carnisio e Jean Michel Coulon ci conducono sulla strada, dove la quotidianità si coglie nei vissuti e negli ambienti urbani, con accenti umoristici che denotano la lucidità dello sguardo, rifacendosi ad una singolare grammatica visiva mai passata di moda. Le notti veneziane di Claudio Argentiero, sono permeate di atmosfere senza tempo, dove figure scure si muovono nei silenzi austero delle brume. Rigide e nel contempo nobili le architetture riprese da Roberto Venegoni, che appaiono discrete nei colori tenui che la luce orna di grazia. Le geometrie restituiscono un senso di armonia inglobata nelle inquadrature rigorose tipiche dell’autore. La città di Budapest, a volo d’uccello, è quella presentata da Giuseppe Cozzi, attento documentarista che con stile classico inquadra vedute nobili. Architetture che hanno tratteggiato la storia alle quali l’autore rende omaggio. I rasserenanti paesaggi della Cornovaglia di Mario Vidor, sanno conquistare per la delicatezza delle forme e per la bellezza della natura. Le persone paiono collocate da mani sapienti, restituendo un senso di realtà altrimenti smarrita tra le rocce perenni disegnate dal vento. Sono i volti e le espressioni a conquistare nelle fotografie di Franco Pontiggia, autore memorabile dall’infinita sensibilità. Persone che paiono senza tempo, nei loro vestiti demodé, negli sguardi solenni che Pontiggia fissa su pellicola, tra l’Inghilterra verde e piovosa e l’Irlanda dai toni bruciati, tributando l’immortalità. Queste sono le sensazioni che si provano sfogliando il libro. Un vortice di sorprese e percezioni che gli autori hanno saputo offrire, dimostrando quanto la fotografia possa contribuire a rendere la nostra vita appassionante esplorando il mondo, anche senza viaggiare.
Claudio Argentiero